Cestino pane mtc s-cool
Il Cestino del pane per Mtc S-Cool è composto da quattro tipi di pane diverso abbinato ad un menu dedicato.
Questo nuovo format Mtc S-Cool, la scuola più figa del web, di cui sono fiera di far parte e dove mi impegnerò per avere il massimo dei voti ed essere promossa a fine anno, si è formato per iniziare un’avventura scolastica (da settembre a maggio).
Lo scopo della scuola di cucina virtuale è quello di imparare a cucinare studiando le basi della cucina e come prima lezione dell’anno accademico, la prova del mese di settembre, dobbiamo comporre un “cestino del pane” con almeno un tipo di pane a impasto diretto tipo il Biove, i Panini, una Focaccia, i Grissini e/o Crackers di cui ci è stata fornita la dispensa di ogni singola ricetta.
Ho utilizzato per il mio cestino quasi tutta farina semi integrale/integrale e biologica che acquisto nei vari mercatini sia della mia città che quando viaggio; l’importanza della scelta delle farine è nata da quando sono in regime alimentare controllato e il mio nutrizionista insiste nel farmi contenere gli zuccheri presenti in tante farine così con il tempo ho iniziato ad apprezzare ed utilizzare farine a me sconosciute o da riscoprire.
Il mio menu è di ispirazione norvegese, ultimo viaggio che ho fatto è stato ad Oslo, dove sono stata stregata da tutte quelle ricette a base di pesce del mare del Nord che hanno il profumo dei fiordi e che mi sono ripromessa di cucinare questo inverno.
Menu di pesce del mare del Nord:
- Gravlax di salmone e avocado
- Fiskersuppe, Zuppa Norvegese
- Insalata di gamberi al vapore
- Brunost formaggio di capra da servire con salsa dolce
Il cestino e del pane:
- Focaccia di farro con semi di finocchio
- Biove di farina semintegrale
- Pull apart bread salato al patè di olive nere
- Crackers alla curcuma
- 400 g di farina semi integrale
- 100 g di farina integrale
- 280 ml di acqua
- 20 g di strutto (o burro o [b] olio extravergine di oliva come ho fatto io[/b])
- 20 g di lievito di birra (anche 10 o 5)
- 10 g di malto (io malto d’orzo in polvere 5 gr)
- 8 g di sale fino (un cucchiaino da tè colmo)
- Setacciate la farina e formate una fontana sulla spianatoia; fate una fossetta su un lato e mettetevi il sale. sbriciolate il lievito di birra nel centro. Versate l’acqua con delicatezza per non farla tracimare.
- Raccogliete un poco di farina dall’interno dell’anello della fontana e cominciate a impastare, aggiungendo via via altra farina; unite il sale, l’olio e il malto, continuando a incorporare altra farina fino a quando non avrete ottenuto una pastella abbastanza consistente, quindi coprite tutto con la farina della fontana.
- Aiutandovi con la raschia sollevate parte della pastella e premetela sulla cima della montagnetta; proseguite in questo modo lungo tutto il perimetro della fontana, in modo da fare assorbire l’acqua dalla farina.
- Cominciate a impastare con le mani e valutate se è il caso di aggiungere un altro poco di acqua: dovrete ottenere un impasto morbido, ma non appiccicoso. Lavorate e battete la pasta con forza sul piano di lavoro per 8-10 minuti, infine formate una palla con l’impasto, copritela a campana con una ciotola e fate riposare per 20 minuti. Trascorso questo tempo dividete l’impasto in due, stendeteli grossomodo in un rettangolo, arrotolate strettamente ogni rettangolo dal lato lungo ottenendo due salsicciotti lungi circa 35 cm e stretti.
- formate due filoni stretti e stendeteli in rettangoli molto lunghi (1,5-2 metri) e sottili (3-4 mm di spessore), larghi 6 o 7 cm. A mano a mano che stendete l’impasto, arrotolatelo come se fosse una garza, senza cioè che le punte sporgano: otterrete due grossi rotoli (io 4 più corti).
- Infarinate abbondantemente un canovaccio pulitissimo. Appoggiate sul piano di lavoro uno dei due supporti – può essere un pacco di zucchero o di farina. Copritelo con un lembo del canovaccio
- infarinato, che stenderete sul piano di lavoro dal lato lungo. Adagiate sul canovaccio un rotolo di impasto, tenendo la falda sotto e appoggiando la chiocciola contro il lato dove c’è il supporto. Sollevate un lembo di tessuto dall’altra parte della chiocciola creando un divisorio. Appoggiate la chiocciola del secondo rotolo di pasta contro il divisorio di tessuto infarinato, sollevate il canovaccio all’altezza della seconda chiocciola e appoggiateci contro il secondo supporto. Questa disposizione consentirà di dare all’impasto una spinta anche in verticale, in fase di lievitazione.
- Coprite gli impasti con l’altro canovaccio e fate lievitare, al riparo da correnti d’aria, per 30-40 minuti.
- [b]Preriscaldate il forno a 200 °C in modalità statica o vapore (se avete questa funzione).[/b]
- Prendete delicatamente i rotoli di impasto e tagliateli a metà per il lungo (la chiocciola dovrà risultare divisa a metà) aiutandovi con la raschia o con un coltello a lama liscia. Sistemate i pani su una teglia con il taglio rivolto verso l’alto e incidetelo ulteriormente con una lametta per 1 cm di profondità.
- [b]Forno tradizionale:[/b] Infornate il pane e fatelo cuocere per 25-30 minuti a modalità statica.
- [b]Funzione vapore:[/b] Infornare a vapore 190/210 per 20/30 min. come ho fatto io (leggete le info del vostro forno).
- Estraetelo dal forno e bussate con le nocche sul fondo: se suona vuoto è cotto, altrimenti rimettetelo in forno, abbassate la temperatura di 10 °C e rimettetelo in forno fino a cottura ultimata.
- Fatelo raffreddare su una gratella prima di servirlo.
- 300 g di farina di farro semi integrale Bio
- 300 g di farina 0 Bio
- 340 g di acqua
- 8 g di malto d’orzo
- 48 g olio extravergine Pugliese
- 6 g lievito di birra fresco Bio
- semi di finocchio secco a piacere
- In un ciotola mettete l’acqua, il malto e il lievito e sciogliete bene, poi aggiungete l’olio d’oliva ed amalgamate con una frusta. Aggiungete la metà abbondante della farina e amalgamate ai liquidi velocemente con una forchetta. Aggiungete il sale ed incorporate. Versate la restante farina e aiutandovi con una spatola, con cui fate dei tagli idratate incorporando la farina.
- Appena la farina sarà incorporata (serviranno pochi minuti, rovesciate l’impasto su un piano non infarinato. Massaggiate l’impasto facendo pressione con il polso della mano, basta in tre punti in orizzontale, poi rovesciate l’impasto chiudendolo su se stesso aiutandovi con la spatola.
- Fate questo passaggio altre due volte. Dopo la terza volta vi accorgerete che l’impasto inizia ad avere un po’ di elasticità (premendo con un polpastrello non rimarrà la fossetta ma l’impasto tende a rialzarsi) vi dovete fermare. Adesso date all’impasto una forma leggermente ovale e con la mano iniziate ad arrotolarlo dall’alto in basso dando una leggera pressione. Ruotate l’impasto appiattitelo leggermente, quel tanto da renderlo un po’ ovale e ripiegatelo su se stesso fino a chiuderlo bene. Chiudete sotto anche i lati del rotolo con i palmi delle mani, creando un impasto a palla.
- Trasferite l’impasto in una ciotola leggermente infarinata e coprite con pellicola e mettete a lievitare per un ora.
- Dopo un ora rovesciate l’impasto lievitato sul piano di lavoro leggermente infarinato. Con delicatezza con i polpastrelli picchiettate tutto l’impasto, si formeranno tante fossette. Arrotolate l’impasto su se stesso partendo dall’alto e chiudendolo senza stringere. Trasferite l’impasto nella ciotola, con la chiusura in basso e fatelo lievitare coperto per un ora
- Ripetete questa ossigenazione della pasta per altre due volte a distanza di un ora.
- Prima della terza ossigenazione dividete l’impasto per le teglie che userete. Per una teglia 30×40 bastano 650 g, con questo impasto potete preparare anche una teglia più piccola da 25×30
- Trascorsa un ora dalla terza ossigenazione l’impasto è pronto per essere messo nella teglia. Ungete bene con olio le teglie che vi serviranno.
- Rovesciate con attenzione l’impasto nella teglia. Con i polpastrelli picchiettate tutto l’impasto, partendo dal centro verso i quattro angoli della teglia, premendo solamente senza allargare. La pasta un po’ alla volta si allargherà. Quando si sarà già abbastanza allargata è il momento di girarla. Con attenzione appoggiare un lembo dell’impasto sull’avambraccio e alzandolo con l’impasto ruotate la pasta. Riprendete a picchiettare la pasta, se vi sembra che non si allarghi non tiratela e lasciatela riposare 10 minuti poi riuscirete a stenderla bene.
- Coprire e fatela riposare per 30 minuti.
- Dopo 30 minuti farcitela come desiderate, io solo aggiunto i semi di finocchio.
- Dopo averla farcita o se la volete lasciare al naturale irrorate la focaccia con un emulsione di 3 cucchiai d’olio e 3 cucchiai d’acqua con un po’ di sale ([b]io ho solo messo l’olio senza usare il sale[/b].
- Coprite e mettete a lievitare per un’ora
- Cuocete in forno a 250 °C per 13 minuti circa a forno statico.
- Appena cotta spostatela dalla teglia e mettetela su una griglia.
- 500 gr di farina semi integrale di grano tenero “Gentil Rosso” macinato a pietra
- 230 ml di acqua
- 60 g di olio extra vergine d’oliva
- 15 g di sale fino marino
- 5/10 g di lievito di birra bio
- 5 gr di curcuma in polvere
- un pizzico di pepe nero
- Setacciare la farina su un piano da lavoro, fare la fontana , aggiungere l’acqua in cui si è sciolto il lievito di birra, l’olio e su un lato, sopra la farina, il sale.
- Impastare fino ad ottenere una massa morbida, che si stacchi facilmente dalle mani. Trasferire in una ciotola, coprire e lasciar lievitare fino al raddoppio.
- Ribaltare l’impasto sul piano da lavoro, appiattirlo e poi stenderlo fino ad ottenere una sfoglia molto sottile. E’ possibile anche staccare un pezzo alla volta di 100 g circa e stenderlo con la macchina per la pasta come ho fatto io.
- Formare i crackers con una rotella dentellata o con un coppapasta e bucherellare la superficie con i rebbi di una forchetta. Trasferire nella teglia rivestita di carta da forno.Fare un’emulsione con 50 g di olio e 50 ml di acqua e spennellare i crackers; spolverizzare con fiocchi di sale o sale grosso. Infornare a 200° e cuocere per 10 minuti, fino ad ottenere una doratura uniforme.
- Togliere dalla teglia e lasciar raffreddare completamente. Riporre in un contenitore a chiusura ermetica
- 375 g farina 0 ([b]io Timilia bio, antichi grani siciliani[/b])
- 10 g lievito di birra
- 250 ml latte a temperatura ambiente
- 1 cucchiaino di miele
- 7 g sale
- 1 pizzico di zucchero
- 30 g burro per spennellare la superficie
- Patè di olive nere 100 g
- Sciogliete il lievito nel latte con lo zucchero e il miele, mescolate e lasciate riposare qualche minuto. Nella planetaria con il gancio mettete la farina, aggiungete poco alla volta il latte. Quando l’impasto inizia a formarsi aggiungete il sale e continuate ad impastare fino a quando incorda bene. Lavorare ancora un pò con le mani, l’impasto deve essere morbido ed elastico, e lasciate lievitare in una ciotola chiusa con la pellicola fino a quando non raddoppia il suo volume. Lavorate la pasta su di un piano ben infarinato e stendetela con un mattarello.
- Una volta ottenuta una sfoglia di circa 5 mm di diametro spalmate
- il patè di olive e tagliate a strisce uguali, che andranno poi
- sovrapposte con la parte condita verso l’interno, quindi tagliate
- a quadrati da porre nello stampo imburrato ed infarinato, in
- verticale.
- Spennellare con il burro fuso e lasciate raddoppiare all’interno
- del forno chiuso.
- Infornate a 180°C in forno statico per circa 30/40 minuti.
- Sfornare e lasciar raffreddare prima di togliere dalla terrina.
5 Comments
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Mapi
Mi piace moltissimo il menù, essendo tra l’altro molto amante del pesce.
Forse avrei evitato la curcuma nei cracker, perché mi sembra che con questo menù non c’entri un granché.
Biove abbastanza ben fatte (i rotolini hanno formato le “punte”, che sarebbe un difetto perché pregiudica la spinta verso l’alto della lievitazione visto che non poggiano completamente contro i .supporti, ma questi sono dettagli 🙂 ). L’aspetto in ogni caso è molto invitante. -
Antonietta
Io peggio di Annarita; un menù che ahimè non conosco
Il cestino è bello, pulito semplice e i crakers alla curcuma, spesso li faccio anche io, sono davvero una tentazione per me.
La prossima volta assottigliali un po’ in più -
Annarita Rossi
Sono molto incuriosita dal menù che conosco davvero poco. Il cestino è ricco e ben fatto.
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Manu
Un cestino ricco di profumi, buono il pane con il patè di olive. La focaccia con la farina di farro e i semi di finocchio è sicuramente come gusto interessante
grazie
Marica Bochicchio
@Mapi: in realtà i rotolini del pane non sono venuti perfetti, non sono una grande esperta di pane ma la lievitazione alla fine è riuscita nonostante la farina semi integrale/integrale. Per quanto riguarda la curcuma dei crackers li ho pensati per abbinarli a fine pasto al formaggio Brunost, dal gusto dolce, visto che il formaggiaio ad Oslo mi aveva consigliato dei crackers aromatizzati se volevo mangiarlo a fine pasto altrimenti con il pane nero a colazione.
A parte ciò grazie delle osservazioni sicuramente sono da fare più sottili e prossima provo con un altro gusto.